I LUOGHI DEL FESTIVAL

Il Francigena Lazio Festival si muove leggero nei luoghi della storia della comunità di Campagnano di Roma. Sceglie l’emozione ed il silenzio del Santuario del Sorbo, l’allegria e le voci della piazza che accoglie il visitatore alla Porta Romana, lo spirito dei padri che nel Centro storico medievale parla al pellegrino in arrivo a piedi dalla valle di Santa Lucia.

Il Francigena Lazio Festival cerca nei palazzi, nelle chiese, nei parchi la memoria di chi eravamo, racconta chi siamo e ci chiama alla creazione di connessioni per costruire insieme chi saremo.

IL PAESE

Campagnano di Roma, situato a 33 km dal centro della capitale, è facilmente accessibile dalla strada statale Cassia o dalla provinciale Sacrofano-Cassia. Con una popolazione di circa 15.000 abitanti, si estende su un territorio di 46,94 km2. Incorniciato sul versante del Monte Razzano a un’altitudine di 270 m s.l.m., il paese si erge su un’altura di roccia tufacea, circondata da fossi naturali e colli che delineano le pendici della valle di Baccano, luogo dove i Romani eressero un tempio dedicato a Bacco.

Il territorio di Campagnano presenta tutti gli elementi distintivi della struttura geomorfologica dell’Etruria meridionale. Il comune si estende all’interno di due Parchi Regionali, il Parco di Veio e il Parco dei Due Laghi Bracciano e Martignano, unendo così le sue caratteristiche naturalistiche e storico-culturali in un paesaggio di grande valore.

Ai margini dei Monti Sabatini, Campagnano offre un ambiente naturale caratterizzato da colline, valli e una ricca vegetazione, che lo rende un luogo piacevole per escursioni e attività all’aria aperta, come escursioni, trekking e birdwatching. Le aree verdi sono particolarmente preziose per la loro biodiversità e bellezza naturale. Sono tanti coloro che scelgono di venire ad abitare in un paese che offre la possibilità di un reale contatto con la Natura.

Campagnano vanta numerosi siti di interesse naturalistico, tra cui le Valli del Sorbo, riconosciute come Sito di Importanza Comunitaria, e il biotopo del Follettino, un luogo unico con caratteristiche specifiche che lo distinguono e che è stato segnalato dalla commissione straordinaria istituita dalla Regione Lazio per lo studio dei biotopi da proteggere nella regione.

Se ami perderti nel sogno della natura incontaminata, sperimenta a cavallo, in bici o a piedi l’itinerario di Follettino, che va dalla Valle del Sorbo al Biotopo del Follettino. Fa parte di un sistema di itinerari a scala regionale ed è la prosecuzione di un altro percorso, che parte dalla Mola di Formello e percorre la Valle del Sorbo. Inizia nel territorio di Campagnano di Roma, dopo aver superato il ponticello sul fiume Crèmera, che definisce anche il confine tra i comuni di Campagnano e Formello.

IL COMPLESSO MONUMENTALE DEL SORBO

Sorto sui ruderi di un castello medievale attestato poco prima del 1000 e abbandonato nella metà del ‘300, il Santuario del Sorbo deve la sua realizzazione all’apparizione della Madonna a un giovane pastorello di porci, monco da una mano, che seguendo una scrofa bianca nelle rovine della chiesa castellana trovò l’animale inginocchiato di fronte all’effige di Maria in trono col Bambino.

L’icona, ancora conservata – seppur oggi pesantemente restaurata – era imbrigliata in un albero di sorbo, cresciuto spontaneo tra i ruderi, e parlò al pastorello, chiedendogli di riportare alle genti il suo volere di avere una nuova casa dalla quale avrebbe concesso protezione e guarigione ai suoi Fedeli. Come segno, compì il miracolo di restituirgli la mano.

Il Santuario venne autorizzato da Papa Martino V nel 1425 e la chiesa – terminata nel 1487, come riporta la data sul portale- fu decorata con affreschi dei quali resta solo quello sul Catino dell’Abside con l’Assunzione di Maria contornata dagli Apostoli e dalle schiere angeliche intente in musica e canti. Altre strutture, come i granai, vennero realizzate successivamente entro il 1754.

Secondo gli studiosi, questo ciclo dell’Assunta Incoronata è attribuibile ad una maestranza di rilevo della produzione romano – laziale degli ultimi due decenni del XV secolo, potendo tenere presenta la data del 1487 iscritta su lportale della chiesa come utile anche per la decorazione pittorica. Lo schema decorativo presenta il tema dell’Assunzione diviso in tre registri principali. Gli apostoli in basso rivolti verso il cielo, la Vergine assunta entro una mandorla –  incorniciata da cherubini  – che avvolge la sua figura dominante; la corona posata sul capo da due angeli; ai due lati schiere di angeli musicanti; infine il Dio Padre che all’apice partecipa e presiede all’incoronazione della Vergine. Questa complessa architettura iconografica deriva dal prototipo dello scomparso affresco che il Perugino aveva realizzato intorno al 1482 nella cappella Sistina, perduto per far posto al giudizio michelangiolesco. Notevole la qualità del disegno nella schiera degli apostoli.

Nelle affollate schiere di angeli musicanti si scorgono elementi che indirizzano verso la cultura fiorentina del Verrocchio. Ricchi di spunti interessanti sono anche i risvolti iconografici della grande rappresentazione del catino absidale, dove si nota San Tommaso distante in preghiera su una collina laterale.

Al centro in basso del catino ad una città ideale e turrita fanno riscontro cavalieri e contadini che conducono animali da soma. All’estremità superiore destra, sopra l’ultimo apostolo si erge uno sperone roccioso con un edificio ecclesiale che potrebbe costituire una preziosa descrizione del sito del Sorbo in cui è raffigurata la chiesa ed il relativo complesso conventuale così come dovevano configurarsi alla fine del Quattrocento. Il dipinto sembra attribuibile ad un collaboratore di Pier Matteo d’Amelia.

IL PALAZZO COMUNALE

Il Palazzo Comunale di Campagnano di Roma ha un’importanza storica e comunitaria nel contesto del paese, di cui conserva la memoria attraverso la sua architettura e la sua presenza nel tessuto urbano. Nel 1818 Campagnano diventa comune e partecipa attivamente alla costruzione del Regno d’Italia, a cui viene annesso nel 1870. Il Palazzo Municipale fu costruito in forme neogotiche sul luogo dove sorgevano le rovine della Rocca Orsini, demolita completamente nel 1882.

Recentemente sottoposto a restauro, il palazzo è stato migliorato con moderne infrastrutture tecnologiche continuando a essere un punto di riferimento per la comunità locale, offrendo uno spazio sia per la gestione amministrativa che per le attività pubbliche e culturali. Questo intervento ha permesso di preservare l’architettura storica del palazzo, garantendone al contempo la funzionalità per le esigenze contemporanee.

Nella nicchia sinistra del porticato troviamo la statua celebrativa dell’avvocato Cesare Leonelli, al quale è intitolata la piazza. Antifascista e attivo nel Partito d’Azione clandestino come organizzatore della locale Resistenza, Leonelli fu arrestato e fucilato nel 1944 alle Fosse Ardeatine all’indomani dell’attentato di via Rasella a Roma.

LA SALA CONSIGLIARE

La Sala Consigliare del Comune di Campagnano di Roma è il luogo dell’ufficialità della relazione sociale della comunità locale. Recentemente sottoposta a un attento restauro, mirato a preservare la sua autenticità architettonica, la sala è stata dotata anche di moderne tecnologie per favorire la fruizione e la partecipazione ai vari incontri e manifestazioni pubbliche.

L’intervento di restauro è stato eseguito con cura da abili artigiani, i quali hanno lavorato per mantenere intatta l’integrità originale del design, garantendo un ambiente accogliente e funzionale.

Nel dicembre 2023 la Sala è stata intitolata al dott. Sabino Scarponi, illustre figura politica del territorio. Primo Sindaco di Campagnano di Roma del dopoguerra, dal 1944 al 1950, favorì la rinascita amministrativa e soprattutto sociale del paese grazie alle qualità riconosciutegli di equità, solidarietà, intelligenza e intraprendenza.

IL CENTRO STORICO MEDIEVALE

Il Centro storico di Campagnano è un esempio affascinante di architettura medievale che si è evoluta nel corso dei secoli. Presenta una serie di elementi architettonici distintivi che riflettono la sua lunga e complessa storia.

Le Torri del Castello, costruite nella seconda metà del XIII secolo, sono probabilmente opera di famiglie potenti che avevano rapporti di favore con il Cardinale Riccardo Annibaldi. Queste strutture massicce servivano non solo a scopo difensivo, ma anche come simboli di prestigio e potere.
La Torre Antica, situata al centro del complesso fortificato, rappresenta uno degli edifici più antichi e significativi del borgo. Attorno ad essa sono stati eretti nuovi edifici, a sottolineare l’importanza crescente di poche famiglie influenti.

Fino al 1370, le fortificazioni in legno che collegavano le torri furono gradualmente sostituite da muri di pietra. Questo passaggio non solo aumentò la robustezza delle difese, ma modificò anche l’aspetto del borgo, rendendolo più imponente e sicuro. Passeggiando per le strette vie del centro storico, si possono ammirare numerosi edifici medioevali ben conservati. Questi edifici, con le loro caratteristiche facciate in pietra e gli archi a tutto sesto, raccontano la storia di un’epoca in cui Campagnano era un centro vitale e dinamico.

Oltre alle strutture difensive, il centro storico ospita anche diverse chiese di grande valore storico e artistico. La combinazione di questi elementi rende il centro storico di Campagnano di Roma un luogo di grande interesse per gli appassionati di storia e architettura. Ogni angolo del borgo racconta una storia, offrendo uno sguardo affascinante sulla vita e sulla cultura del passato.

PIAZZA CESARE LEONELLI

È una delle principali piazze del paese, uno spazio aperto dove ci ritroviamo tutti per eventi e manifestazioni culturali. Circondata da edifici storici, la piazza conserva l’atmosfera tipica dei borghi italiani, con caratteristiche architettoniche che risalgono a diverse epoche. È meta per tutti i visitatori, facilmente raggiungibile grazie alla sua posizione centrale nel tessuto urbano del paese.

Centrale e simbolo della nostra comunità territoriale, la Fontana dei Delfini contende il palcoscenico al Palazzo Comunale. Secondo antichi documenti recentemente riportati all’attenzione degli studiosi, la Fontana dei Delfini fu fatta edificare da Paolo Giordano Orsini che allo scopo incaricò Francesco De Gnocchis nel 1577. La fontana fu poi rimaneggiata nel 1753 per volontà di Agostino Chigi.

In obliquo e lateralmente sul corpo centrale si trovano due vaschette, in cui arrivavano i getti d’acqua di due mascheroni scolpiti. I due delfini, invece, in origine gettavano acqua in una conchiglia disposta sul corpo centrale della fontana, esclusivamente in funzione di “mostra d’acqua”.
Il corpo della fontana è costruito in peperino, mentre i due delfini, la conchiglia e i due mascheroni sono edificati in travertino. Esisteva certamente una vasca posteriore, probabilmente ad uso di abbeveratoio, demolita intorno al 1950.

LA CHIESA DEL GONFALONE

La Chiesa del Gonfalone è stata realizzata dall’Arciconfraternita del Gonfalone e dalla locale Famiglia Chiatti, in accordo con il Duca Paolo Giordano Orsini, come edificio religioso per definire urbanisticamente il lato occidentale della sua nuova Piazza Maggiore nel 1575.

Prende il nome appunto dall’antichissima Confraternita del Gonfalone, fondata a Roma nel 1260 con il nome originario di Ordine dei Raccomandati di Santa Maria, conosciuta anche con il nome di Battuti o della frusta, per l’usanza di flagellarsi in pubbliche processioni di penitenza. Un sodalizio religioso con il fine di indirizzare i fedeli ad opere di pietà e di devozione: i confratelli scelsero come loro padre spirituale Fra’ Bonaventura da Bagnorea perché ebbe la visione della Vergine Immacolata che, in mezzo ad angeli e santi, aprendo il suo manto mostrava di voler accogliere tutti coloro che desideravano porsi sotto la sua protezione.

La facciata è sobria, in stile manieristico, con la differenza cromatica tra il bianco delle pareti e il grigio delle lesene e cornici in peperino. Originariamente il tetto era a capanna ma poi nel 1864 venne aggiunta la Torre dell’orologio, che da quel momento è stata riferimento per la comunità locale, oltre a contribuire al fascino storico del luogo.

Dalle forme neoclassiche, tipiche del periodo di costruzione, presenta una struttura in muratura con una base solida e una sezione superiore più leggera, dove è collocato l’orologio.

La chiesa all’interno presenta una struttura semplice, ad un’unica navata, nella quale risaltano gli altari riccamente decorati- I quattro altari laterali, due a sinistra e due a destra sono stati realizzati progressivamente nei primissimi anni del XVII secolo, e forse solo l’altare principale è contemporaneo alla costruzione della chiesa.

Si distinguono i culti dei Santi a cui sono dedicati gli spazi sacri osservando le tele e gli affreschi. L’altare Maggiore, con scena dell’Assunzione della Vergine, è decorato con gli stemmi del Gonfalone e della Famiglia Chiatti, e accompagnato sui lati da affreschi raffiguranti un frate francescano (forse San Bonaventura da Bagnoregio piuttosto che lo stesso San Francesco) e San Luigi dei Francesi.

IL BORGO PAOLINO

L’elegante corso oggi dedicato a Re Vittorio Emanuele è il luogo delle feste pubbliche e delle manifestazioni culturali come la sfilata del Corteo Storico Rinascimentale o il Palio degli Asini, ma anche sede di ristoranti e locali dove rilassarsi tutto l’anno.
Il nuovo Borgo Paolino sorse quando lo Stato Orsini di Bracciano, di cui Campagnano faceva parte, venne elevato a Ducato, nel 1560. Paolo Giordano Orsini, nominato Duca, volle far crescere Campagnano e proiettarla verso Bracciano e verso Roma attraverso la Via Cassia. Per farlo cambiò completamente assetto alla cittadina, progettando una nuova piazza e una strada dritta e confortevole, che da lui prese il nome.

Il suo progetto venne completato dai Chigi, proprietari del feudo dal 1661, che terminarono la porta Romana e la Fontana dei Delfini e favorirono le famiglie che volevano investire sul loro nuovo Principato di Campagnano. Su alcuni portali dei palazzi si vedono le date di costruzione, tutte tra 1703 e 1712, le iniziali dei primi proprietari e a volte anche i loro stemmi araldici, come la stella Chigiana al civico 74.

PIAZZA REGINA ELENA

Prende il suo nome da Elena del Montenegro, regina consorte di Re Vittorio Emanuele II dal 1900 al 1946. La sua centralità l’ha resa nel tempo fulcro di numerosi eventi storici e sociali, contribuendo a plasmare l’identità della comunità locale.
La piazza è circondata da edifici storici che riflettono l’architettura tradizionale del Lazio.

La struttura imponente della Porta Romana (1714) permette l’accesso al Borgo Paolino.
Subito, sulla destra, si trova Palazzo Venturi, uno degli edifici storici più importanti dell’assetto urbano cittadino. Il nucleo originario del Palazzo risale al XVII secolo: nella seconda metà del 1800 venne ampliato ed elevato, nonché munito di una torre neogotica.
Acquistato dal Comune nel 1980, Palazzo Venturi costituisce oggi il principale polo culturale di Campagnano. È infatti sede della Biblioteca Comunale, dell’Archivio Storico Comunale, del Centro culturale permanente, della Sala conferenze e del Centro di documentazione Parco di Veio.

IL PARCO VENTURI

Il Parco comunale Venturi, annesso al Palazzo Venturi, è un’area di verde pubblico di circa 4.600 mq. che si estende a sud-est del Palazzo e si affaccia su piazza Regina Elena.
La flora del parco è di eccezionale varietà e pregio come l’antico esemplare arboreo tasso o “albero della morte”, unico in questa zona.
Ai piedi della collina su cui sorge il parco campeggia il monumento ai caduti campagnanesi della Grande Guerra. Molti interventi di riqualificazione e continua manutenzione fanno di questo Parco un’area di grande importanza dal punto di vista storico e ambientale disponibile e goduta dai cittadini.

AUTODROMO ACI SPORT VALLELUNGA

Per festeggiare la fine della Seconda Guerra Mondiale, la Comunità di Campagnano recuperò la tradizione festosa di una corsa di cavalli presso la Via del Salvatore, che però presentò rischi per l’incolumità per persone e animali. Si decise quindi l’anno successivo di spostare la corsa presso dei terreni in Via del Pavone, in località Vallelunga, battendo le prime piste di un nuovo ippodromo. L’autodromo Vallelunga nacque nel 1951 dalla trasformazione di quel primo impianto e infatti la prima corsa automobilistica che vi fu disputata il 9 dicembre si corse su una pista di sabbia. Da allora, il Centro Ippico Alto Lazio si adoperò per la conversione da circolo ippico in autodromo.

Nel 1957, sul progetto di Piero Taruffi, auto e motociclista dal prestigioso palmares, fu realizzatala pista in asfalto e nel 1961 la Società Vallelunga (ancora di proprietà della famiglia Pesci) stipula un accordo con il comune di Campagnano di Roma per raddoppiare la lunghezza del tracciato. Nel 1967 fu aggiunta una nuova curva quando il tracciato divenne proprietà dell’ACI e nel 1970vieneinvertito il senso di marcia e realizzate le palazzine dei box, della direzione gara, la sala stampa ed una tribuna. Nell’estate 2005 si sono conclusi gli importanti lavori di ristrutturazione ed ampliamento che hanno permesso all’impianto di ospitare gare internazionali come la Superbike.

La società Aci Vallelunga oggi gestisce il polo multifunzionale al fianco della pista, il Centro Guida Sicura ACI-SARA, un’area Off-Road e Adventure, il Centro Congressi e un albergo. L’Autodromo si presenta oggi con un’immagine moderna e di grande efficienza. I lavori di ampliamento e varianti che hanno modificato la configurazione del tracciato e lo hanno reso perfetto per attività di test, sia di vetture e moto racing, sia per veicoli di produzione, per lo sviluppo e la ricerca

SITO ARCHEOLOGICO DI VALLELUNGA

Nel 2001, durante i lavori di ammodernamento dell’impianto è tornata alla luce un’antica via romana basolata, un tracciato viario di collegamento dall’attuale via del Pavone o direttamente dalla via Cassia.
Attualmente è visibile e visitabile per una lunghezza di ca. 500 metri, rinvenuta nel tratto che dalla seconda curva dei Cimini dell’autodromo di Vallelunga si dirige verso il fosso della Sarnacchiola.

Una serie di ricognizioni effettuate nell’area ha rilevato che la strada, prosegue attraversando la Valle del Pero in direzione di Monte Gelato. Il tracciato della strada di Vallelunga percorre un pianoro ondulato, affrontando le salite con una serie di curve che dovevano facilitare il cammino sia degli uomini sia degli animali da trasporto. La carreggiata, larga poco più di due metri, costruita tra due file di pietre poste di taglio (crepidines) che segnano i bordi del lastricato (summum dorsum) realizzato a schiena d’asino con rialzamento centrale per permettere lo scorrimento laterale delle acque piovane. Il lastricato è costruito con pietre basaltiche grigio scure, facilmente reperibili in zona.

Sulla superficie della carreggiata sono visibili intacchi prodotti da leve per l’allineamento dei blocchi e numerose tracce di usura provocate dagli zoccoli degli animali da trasporto, generalmente muli e buoi.
Ai lati della strada era servita da marciapiedi in terra battuta e frammenti di selce. L’ampiezza limitata della carreggiata, probabilmente per il traffico poco intenso della zona, non poteva permettere l’incrocio di due carri; per necessità diverse, la strada era comunque dotata, lungo il lato ovest, di zone di disimpegno per i mezzi carrai.

Il periodo di massima frequentazione del sito archeologico di Vallelunga si può indicare in età repubblicana, III a.C. – I d.C., con un abbandono nel III d.C. Oltre alla strada sono stati rinvenuti anche una stazione al ristoro, una villa romana, un villaggio ed una necropoli risalente all’età ellenistica.

Redazione contenuti con il contributo di
Michele Damiani

Archeologo | Responsabile Attività Culturali Comune di Campagnano

 

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 LA PORTA ROMANA XVII sec

Chiamato amichevolmente “l’Arco“ dai Campagnanesi questo imponente portale del 1700 segna
la divisione tra le tappe 43 e 44 della Via Francigena italiana.

LE FONTANE DEL CENTRO STORICO

Per secoli sono state l’unica fonte d’acqua per Campagnano, e sulle loro decorazioni possiamo leggere il rapporto tra la Comunità locale e i nobili Orsini e Chigi

I PATRONI S. GIOVANNI BATTISTA E S. CELESTINO

Il 29 agosto si tengono grandi festeggiamenti per i Santi Patroni di Campagnano, ma chi erano, e perché in quella data?

LE TORRI MEDIEVALI DI CAMPAGNANO

Nel Medioevo lo Skyline di Campagnano era puntellato di alte torri di pietra, come le più famose cittadine della Toscana

CAMPAGNANO DA SCOPRIRE

Campagnano di Roma ha un territorio ricco di Storia e di storie che ci piace raccontare ai nostri visitatori. Prima del castello medievale e del borgo rinascimentale esistevano fortezze etrusche e stazioni di posta lungo le strade lastricate dei romani.
E poi osterie e santuari per la sosta dei viandanti, dai pellegrini ai crociati, dai mercanti ai poeti. Abbiamo selezionato alcuni video racconti dell’archeologo Michele Damiani che con linguaggio semplice ci porta a scoprire i luoghi del Festival e delle tradizioni di Campagnano.

BORGO NARRANTE

Un sistema di pannelli narrativi multilingua integrato con il sito culturale e turistico del Comune di Campagnano accoglie ogni tipo di visitatore del borgo, raccontandogli la propria Storia.

FORMELLA DELL’ORANTE IX sec

Che strana figura, quasi abbozzata da un bambino, ma è un segno della devozione di un Longobardo, poi diventato “statua parlante”. Ma perché si chiama “Tifo”?

EPIGRAFE GRECA V sec. BORGO PAOLINO

Molto nascosta sul corso principale di Campagnano c’è un’iscrizione in greco antico, forse la memoria di una comunità ebraica sul territorio in epoca romana.

BANDITI ALL’OSTERIA DEL PAVONE

Ladri, briganti e assassini hanno infestato le strade di Campagnano, un vero “romanzo criminale” che ha lasciato tracce e racconti.

SANT’ALESSANDRO MARTIRE

La Storia del terribile martirio del Vescovo Alessandro di Baccano, sulla cui tomba nacque la prima chiesa cristiana a nord di Roma, poi tappa di pellegrinaggio di Sigerico.

BATTAGLIA DI BACCANO

Una delle più misteriose battaglie della storia mise fine alle invasioni dei saraceni nel Lazio e nell’Italia centrale prima dell’anno mille.

CAVETTA DI MARTIGNANO

Una spettacolare tagliata o via cava etrusca collegava i due laghi di Martignano e Baccano, e una fortezza ne controllava il passaggio. Puoi percorrerla ancora oggi!

 MANSIO DI BACCANO

In questo lungo filmato si incrociano la visita al sito della mansio di Baccano, al XXI miglio della Via Cassia, e i 3000 anni di Storia di questo crocevia.

 LAGO DI STRACCIACAPPE

Una torre medievale spicca isolata nel territorio di Campagnano. La sua storia millenaria e quella di un piccolo lago che non c’è più.

IL MUSEO ARCHEOLOGICO DEL PELLEGRINO

Il Museo Archeologico del Pellegrino (MAP) inaugurato nel 2022 risponde all’esigenza di Campagnano di conservare e raccontare la storia più antica del proprio territorio.
Il racconto museale, ideato in un’ottica di rete con i musei del circondario, guarda al suo pubblico, in primo luogo i cittadini e i pellegrini che percorrono la via Francigena.

Il percorso di visita si diversifica e si arricchisce dipanandosi su un doppio registro, quello della storia del territorio e quello del viaggio, nei suoi aspetti culturali e materiali.
La vocazione del viaggio, legata al movimento e allo scambio, è profondamente sedimentata nel nostro territorio, per il suo antico ruolo di area di confine, per la presenza di importanti assi stradali, le vie Cassia, Amerina e Francigena, e ancora per l’esistenza di santuari cristiani meta di pellegrinaggi.

Il logo del Museo riprende il simbolo della mansio ad Vacanas, stazione di posta romana rinvenuta nella Valle di Baccano, riprodotto nella Tabula Peutingeriana, la copia medievale di una carta stradale dell’impero romano risalente al IV secolo. Il museo, ospitato dove avevano sede le scuderie dei Carabinieri pontifici ottocenteschi, è nato ed esiste per i visitatori: per chi qui vive, per chi viaggia da vicino e da lontano, per i pellegrini. Non vuole essere un punto di arrivo, non vuole fermare e cristallizzare il tempo, ma si propone come una tappa nel viaggio materiale ed esperienziale di chi varca la sua porta.

Scopri di più sul MAP Museo Archeologico del Pellegrino

IMMERSI NEL PARCO REGIONALE DI VEIO

Appollaiato sull’altura, come un’aquila sulla vetta, il Complesso del Sorbo si eleva su un cratere di origine vulcanica, a quota 222 metri sul livello del mare, in posizione scenograficamente dominante l’omonima Valle del Sorbo. Posto su un alto sperone roccioso a guardia del fiume Cremera, il cui corso attraversa la valle in tutta la sua lunghezza, è immerso in un paesaggio di suggestive gole con fitta vegetazione ripariale,

l cratere conserva segni rilevanti del paesaggio antico, consentendo di seguirne l’evolversi nel tempo e di evidenziarne le peculiarità che nei secoli si sono mantenute quasi invariate, grazie alla riconferma delle principali forme di sfruttamento economico agricolo.

Il Complesso Monumentale del Sorbo è un luogo di rilevanza storico – artistica ma anche paesaggistica, di notevole importanza per l’ambito territoriale compreso dal Parco di Veio. Si trova infatti nel cuore delle Valli del Sorbo, riconosciute dall’Unione Europea quale Sito di Importanza Comunitaria (SIC) per i caratteristici valloni tufacei della campagna romana e la presenza di specie floro – faunistiche che costituiscono un ecosistema unico e da proteggere nel migliore dei modi.

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ALLA RICERCA DI SENTIERI RACCONTANDO SENSAZIONI A VEIO

RACCONTANDO SENSAZIONI A VEIO

Estratto del servizio andato in onda nella puntata di Geo&Geo su #rai3 del 4 ottobre 2023, girato nell’inverno
2023 a Porta Capena, Veio. Insieme ai Guardiaparco del Parco di Veio, l’archeologo Michele Damiani collabora nel tracciare una nuova rete sentieristica per connettere questo sito bellissimo ai percorsi del Parco.
È l’occasione per raccontare un po’ di curiosità sulla Città Antica di Veio.

CAMPAGNANO COME ARRIVARE

Campagnano di Roma si trova nella regione del Lazio, a nord di Roma.
È facilmente raggiungibile con diversi mezzi di trasporto o a piedi.

Se si parte da Roma, puoi prendere la via Cassia (SS2bis) in direzione nord. Segui i segnali direzione Viterbo, quindi indicazioni specifiche Campagnano di Roma. La distanza da Roma è di circa 30-40 chilometri e il tempo di percorrenza dipende dal traffico.

Google Maps

Non esiste una stazione ferroviaria a Campagnano, ma si può prendere un treno per la stazione di Cesano, che è la più vicina. Da lì sono disponibili navette di collegamento frequenti con le quali arrivare a Campagnano.

Trenitalia

Ci sono autobus che collegano Roma a Campagnano, gestiti dalle compagnie Cotral o ATAC. Verifica gli orari e i percorsi aggiornati poiché potrebbero variare.

Cotral

Per gli appassionati di ciclismo o di escursioni ci sono tante possibilità di programmare un viaggio piacevole immersi nei paesaggi francigeni di questa bellissima zona a Nord di Roma

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CAMPAGNANO DOVE DORMIRE

Il Festival è l’occasione per soggiornare alcuni giorni nella città di Campagnano di Roma o nei dintorni, e scoprire così le bellezze architettoniche, storiche, culturali ed enogastronomiche del territorio.

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CAMPAGNANO DOVE MANGIARE

Campagnano di Roma offre un’esperienza enogastronomica autentica e appagante.
Dai ristoranti tradizionali alle trattorie accoglienti, qui troverai piatti preparati con ingredienti locali di prima qualità.
I sapori unici della cucina locale si sposano con la bellezza dei dintorni, creando un’esperienza indimenticabile per tutti i buongustai.

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